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Fashion photography - la figura della stylist

Aggiornamento: 31 mag 2022

Oggi continuiamo a parlare di brand e fashion photography soffermandoci su una delle figure fondamentali del team che concorre a realizzare un servizio o editoriale di moda: la o lo stylist. Ricordiamo sempre che uno shooting di moda raramente viene realizzato da una singola persona (a meno di chiamarsi Karl Lagerfeld), ma è invece il frutto di più menti (art director, stylist, make-up artist, fotografo). In tutti i nostri lavori e anche in quasi tutti i nostri corsi e workshop ci appoggiamo alla figura della stylist per studiare gli outfit coerenti all'idea e al mood che vogliamo trasmettere con il lavoro: non è un elemento di cui si può fare a meno, in quanto per realizzare gli accostamenti corretti sono necessarie delle competenze specifiche oltre che un archivio di vestiti e accessori che vengono messi a disposizione per lo shooting. Ma quindi cosa fa la stylist?



Personal stylist vs. fashion stylist


Il lavoro di una stylist non compete solo l'industria del fashion, ma può anche rivolgersi a singole persone che desiderano o necessitato di curare in modo particolare il proprio outfit. In questo caso di tratta quindi di scegliere e adattare i vestiti al soggetto specifico.

Si parte dall'analisi della persona, riconoscendone il tipo di corporatura, cioè la forma del corpo (che può essere triangolo, cerchio, rettangolo, triangolo invertito o clessidra). Ogni forma ha uno stile che meglio le si adatta e bisogna individuare e valorizzare i punti di forza, abbinando poi tessuti e pattern per creare armonia ed equilibrio. La scelta della palette di colori e delle tonalità (non solo di abiti ma anche di make-up e accessori) dipenderà poi dall'armocromia, ovvero dall'analisi dell'insieme dei colori della persona (sottotono della pelle, valore cromatico, intensità, contrasto, colore di occhi e capelli), che viene quindi poi categorizzata secondo quattro "stagioni" (primavera, estate, autunno e inverno). Ogni "stagione" o incarnato viene più o meno esaltato e valorizzato da alcune tonalità e palette precise (calde, fredde...).

Altro elemento imprescindibile è conoscere la personalità (e le attività/lavoro) del soggetto, perché ricordiamo che il modo di vestirci è anche un mezzo per esprimere chi siamo e l'immagine che vogliamo dare a primo impatto spesso condiziona il giudizio che gli altri hanno su di noi.

L'altra area in cui le stylist lavorano è, come dicevamo, il mondo del fashion: campagne pubblicitarie, collaborazioni con brand di moda, editoriali... In questo caso le competenze sono le stesse, ma si lavorerà "al contrario" seguendo tre fasi:

1) Pre-produzione


Insieme all'art director si decide il concetto, il mood che si vuole esprimere attraverso il servizio (se questo non è già fornito dal brand o dal cliente), studiando target di riferimento definendo la destinazione d’uso delle immagini e sulla base delle idee, dello stile e della comunicazione del prodotto, viene sviluppato il moodboard. Il moodboard è una collezione di immagini che esprimono la direzione generale e l’ispirazione del servizio fotografico, all’interno del quale vi sono indicazioni specifiche per il make-up, l'acconciatura, l'outfit, la location, la modella, la tipologia di illuminazione e di post-produzion. Questo strumento funge da ver