La Camera Obscura come tecnica di ripresa
Oggi parliamo di una tecnica alternativa di ripresa: la Camera Obscura, non intesa come luogo in cui sviluppare negativi e stampare attraverso l'ingranditore, ma come principio ottico.

Intanto, che ci fa il cielo in una stanza??
La Camera Obscura
La storia della fotografia inizia molto tempo fa, prima di quanto la maggior parte di noi si immagini, probabilmente. Alla sua base infatti c’è il principio appunto della “camera obscura”, o camera ottica, precorritrice delle fotocamere, tecnica descritta addirittura da Aristotele nel IV secolo a.C e poi utilizzata da, ovviamente, Leonardo Da Vinci e da Keplero, tra gli altri. È per questo principio che gli apparecchi fotografici vengono ancora oggi chiamati "camere": le prime camerae obscurae erano infatti delle vere e proprie stanze al cui interno i pittori e gli scienziati lavoravano.
Come funziona?
La luce da fuori filtra all’interno attraverso un piccolo foro, chiamato foro stenopeico, proiettando e riproducendo la realtà esterna, ribaltata.

Moltissimi artisti hanno usato questo principio nella storia per riprodurre la realtà o realizzando opere d'arte, arrivando a creare piccole camerae oscurae portatili attraverso cui ricopiare precisamente l'immagine che volevano rappresentare.