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La tecnica Low-Key in Fotografia

Quando dobbiamo scattare una fotografia, uno dei primi elementi che istintivamente valutiamo è la quantità di luce che deve entrare in macchina per ottenere la corretta esposizione dell'immagine, giusto?

A volte però ci capita di guardare una specifica fotografia e trovarla palesemente e volutamente sovraesposta o sottoesposta, un effetto che percepiamo essere stato ricercato ad hoc al fine di donare all'immagine un'atmosfera cupa e drammatica o, al contrario, per ottenere un effetto di grande luminosità e "leggerezza".

Si tratta di due tecniche di scatto specifiche, definite Low-Key (o chiave bassa) e High-Key (o chiave alta) molto usate soprattutto nella fotografia di moda e commerciale.

Fotografie di Antonio Crisà

Partiamo analizzando la tecnica Low-Key.



Le immagini Low-Key


Questa è la tecnica ideale quando vogliamo trasmettere introspezione, dare subito un forte impatto emotivo, o stiamo ricercando un mood drammatico o misterioso. Questo perché l'elemento principale, quello che quindi caratterizzerà l'intera foto, è l'ombra. Le immagini Low Key, infatti, sono caratterizzate dalla presenza di una oscurità diffusa in cui il soggetto viene illuminato in maniera selettiva in modo da avere la sensazione quasi che emerga dall'ombra circostante. Questa tecnica deriva inconfondibilmente dal concetto pittorico di “chiaroscuro” che prevede la sapiente mescolanza di ombre e luci in grado di indirizzare lo sguardo dell'osservatore.


Fotografia Low Key
Fotografia di Antonio Crisà

La forte tridimensionalità creata dal contrasto tra luci e ombre, rende questa tecnica particolarmente adatta al ritratto, ma non solo. La componente importante di ombra o comunque contesti particolarmente scuri, all'interno dei quali gli elementi spiccano grazie ad un'attenta illuminazione, fanno sì che tale tecnica possa essere usata anche per scatti di still-life di gioielli, orologi o vini perché complessivamente conferiscono un'aurea "lussuosa" ai vari oggetti fotografati.