top of page
Nadia Cattaneo

Fotomontaggio Analogico

Aggiornamento: 11 mar 2022

Ai giorni nostri siamo abituati a vedere grandiose fotografie realizzate in digitale e post-prodotte in digitale.

Una buona conoscenza dei programmi di post-produzione ci permette di realizzare qualsiasi immagine, ricreare mondi, prospettive e opere che nella realtà non esistono.

Quante volte vi è capitato di dire: “ Eh ma è un fotomontaggio... se tu avessi usato le pellicole ti volevo vedere!”

Beh.. le immagini che stiamo per mostrarvi vi lasceranno senza parole!!


Quando la fotografia si fonde con la fantasia, quando il genio prende vita e diventa arte, allora parliamo di un fotografo straordinario come Thomas Barbey.


Nato in Svizzera nel 1957, Barbey comincia un lungo percorso fotografico nel suo paese. Le sue foto e la sua tecnica da subito lasciano intravedere qualcosa di speciale.

La maturazione avviene in Italia, a Milano, dove passa 15 anni a fare il fotografo a 360 gradi. Dopo questa esperienza dove perfeziona le sue tecniche si trasferisce a Las Vegas.


Le immagini che lui ottiene sono realizzate con una tecnica particolare di composizione fotografica su livelli.


Non stiamo parlando di photoshop, ma di un modo di realizzare montaggi di difficile realizzazione.

I risultati che ottiene sono eccezionali.


Mondi distorti e magnifici nella loro rappresentazioni. Scene surreali che mettono l’osservatore direttamente al centro di un mondo che non può essere vero, ma che spesso sarebbe bello osservare.

Stando a quel poco che ha svelato, tutto parte da varie fotografie realizzate con una macchina medio formato Mamiya RB-67 e con varie Canon AE-1, che lo accompagnano sempre nei suoi viaggi.

Ogni immagine viene prima “concettualizzata”, ispirandosi magari alle opere di Magritte, Escher e Roger Dean, quindi realizzata mescolando varie tecniche, tutte rigorosamente analogiche, per esempio lo sviluppo di più negativi in contemporanea, esposizioni multiple, collage, ritocco a mano e così via. L’opera risultante viene infine fotografata a sua volta per essere venduta a caro prezzo in stampe di lusso.




Misha Gordin è un artista autodidatta, intento ad esplorare un cammino personale che si immerge in un microcosmo permeato di messaggi di respiro universale.


Nato nel 1946 a Riga, ai tempi facente ancora parte dell’ex Unione Sovietica, Misha studia dapprima per diventare ingegnere aeronautico, poi lavora come progettista di attrezzature per effetti speciali per la Riga Studios Motion.


Gordin inizia a fotografare all'età di 19 anni, spinto dal desiderio di creare un proprio stile personale e di trasmettere la visione delle idee che gli frullano in testa. Nel 1974, dopo "anni di disgusto con le autorità comuniste", lascia Riga per trasferirsi negli Stati Uniti. Dopo anni di esperimenti e ricerca dà vita ad un’opera concettuale che non si avvale della tecnica digitale, ma di una tecnica tradizionale di fotomontaggio tramite ingrandimenti di immagini stampate da diversi negativi, alcuni dei quali assemblano più di 100 diversi negativi.


Uso una tecnica multipla di fotomontaggi tramite ingrandimenti di immagine stampate da diversi negativi. Negli anni ho preferito questa tecnica e adesso posso fare quasi tutto quello che si ottiene con Photoshop. Ma le manipolazioni digitali hanno un grande vantaggio. Hanno un comando "annulla". Nel mio caso, alcuni errori nella fase di stampa sono decisivi e mi riportano indietro al primo passo”.


Le sue opere in bianco e nero di stampo surrealista, ricreano la fragilità della natura umana di fronte ad un mondo dove la vita appare un mistero e la morte una certezza. Le immagini di Gordin sono immerse nei sogni e liberano il nostro inconscio finendo per mostrare in modo molto più chiaro.


Fin dall'inizio del mio coinvolgimento nella fotografia ho considerato l'idea la cosa più importante del processo produttivo. Capisco anche l'importanza della tecnica in un processo di creazione di un'opera d'arte. Ho impiegato anni per impadronirmi di una buona tecnica. Queste conoscenze possono essere imparate da quasi chiunque sia coinvolto nel processo produttivo. Ma la capacità di creare idee è un talento dato da Dio”.



fotografia analogica
Il fotomontaggio prima di Photoshop

fotografia analogica
Il fotomontaggio prima di Photoshop

fotografia analogica
Il fotomontaggio prima di Photoshop


315 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page