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DIVAS - Dog Portraits

I ritratti, lo sapete, sono il nostro genere preferito. E una fotografia di ritratto non per forza deve ritrarre un essere umano, ma può raffigurare anche un animale, soprattutto quando presuppone l'interazione con il soggetto, un'ambientazione e il racconto di una certa realtà, in modo da discostarsi per esempio dalla fotografia naturalistica.

fotografia di ritratto

È il caso della serie di fotografie che compongono la mostra Divas - Dog Portraits, inaugurata il 20 Aprile presso la Villa della Regina, qui a Torino, e realizzata dal nostro docente di ritratto Francesco Pergolesi. Dal mosaico Cave canem rinvenuto negli scavi archeologici di Pompei, ai grandi dipinti del passato fino alle iconiche opere del XX secolo realizzate da Elliott Erwitt, William Wegmann e Jeff Koons, il cane è stato spesso al centro dello sguardo di artisti e fotografi. Negli ultimi tre anni il nostro docente si è impegnato a indagare la relazione tra cane e padrone nella società contemporanea mettendo in risalto l’evoluzione del suo ruolo di componente effettivo del nucleo familiare fra le mura domestiche: sempre meno un animale da utilità (dalla pastorizia alla guardia, dalla difesa alla caccia) il cane è sempre più un componente centrale del nucleo familiare in una relazione di attaccamento emotivo e affettivo profondo. Nel suo progetto Cave canem, da cui prende vita la mostra, Francesco Pergolesi ritrae i soggetti all’interno delle case dei loro proprietari, con un approccio originale, uno stile unico e la pratica della staged photography, diventando pittore, scenografo, regista, posizionando intenzionalmente elementi e formando composizioni con lo scopo di creare un evento, ambienti, emozioni e ritrarre una vera e propria performance (ci ha raccontato il suo modus operandi in un precedente articolo qui sul nostro blog).

fotografia di ritratto

Le stanze, gli ambienti domestici della dimora diventano veri e propri set fotografici, grazie all’obiettivo di Pergolesi, attraverso un’accurata ricerca poetica e scenografica, ma è il cane il primattore, il divo, il protagonista assoluto di un ritratto individuale, ma l’immagine finale riflette uno spaccato di un ambiente dell’abitazione in cui vive e, spesso, interessi o passioni del proprietario, con una composizione singolare e un’estetica volutamente eccessiva.

fotografia di ritratto

La curatrice della mostra Carla Testore racconta: «Francesco Pergolesi getta drappi cuscini piumini e manichini e fa volare disegni e fogli, incorona il cane, lancia petali e foglie, coglie usci semiaperti che ci interpellano sul dietro di quella porta, illumina navi di porti lontani, posiziona il migliore amico dell’uomo su un tavolo alla Peter Greenaway o in una cucina che invita all’abbuffata anche chi sgrana gli occhi davanti a quello scatto. Da scaffali ricolmi sbuffano libri, plichi cataloghi appunti ritagli e altro materiale sconosciuto ma che affascina, e ci mostra cani veri che si guardano in set felliniani in onirico disordine, con vasi e fiori».

fotografia di ritratto

Francesco Pergolesi sottolinea: «Ogni opera è il frutto di un’accurata ricerca semantica ed iconografica da un lato e composizione scenica dall’altro. Dietro ogni scatto si celano una serie di riferimenti e citazioni artistiche, cinematografiche o letterarie. Il progetto è stato ambientato all’interno di case reali, rivisitate e messe in scena come fossero dei teatri privati. Proprio per questo motivo, spesso il punto di partenza scaturisce da interessi, passioni, collezioni esistenti come i trenini, le borsette firmate, gli spartiti dei proprietari dei cani, così da creare un’interpretazione legata anche all’altro attore (il proprietario), assente nell’immagine ma presente nella narrazione».

fotografia di ritratto

Oltre 40 opere sono disseminate fra il Piano Nobile di Villa della Regina e ambienti diversi, in un percorso che porterà i visitatori a esplorare interni noti e meno noti e i magnifici giardini della Villa, in un dialogo continuo fra interno ed esterno. Per la prima volta verranno inoltre aperti anche alcuni dei luoghi della residenza sabauda, oggi Patrimonio UNESCO, normalmente chiusi al pubblico, tra cui alcune stanze al secondo piano e il Padiglione dei Solinghi, che saranno visitabili in esclusiva assoluta per la mostra DIVAS – Dog Portraits. Un'ottima occasione quindi per far visita a questo gioiello torinese e apprezzare questa serie fotografica che mescola dolcezza, ironia e meraviglia, un’esplorazione intima di una storia reale cui è legata un’accurata ricerca poetica e scenografica. Visitabile fino al 25 giugno!




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